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MASERATI  TORNA  SOTTO  IL  CONTROLLO  DI  FIAT

Il 16  Febbraio tutti i media riportano la notizia che Maserati dopo 6 anni di matrimonio con Ferrari, tornerà presto sotto il controllo diretto di Fiat Auto spa, che l’aveva già gestita totalmente dal 1993 al 1997 , e parzialmente (con quote azionarie del 50%) dal 1989 al 1993 e dal 1997 al 1999.
Viene così sciolto il gruppo Ferrari-Maserati, per permettere alla casa di Maranello di essere quotata in borsa, e si profila all’orizzonte la creazione di un gruppo con Alfa Romeo.
La notizia arriva all’indomani dell’accordo tra Fiat e GM , nel quadro di un riassetto del gruppo.
Tra le motivazioni di questa scelta c’è anche l’intenzione di rilanciare il marchio Alfa, specie sui mercati d’oltroceano.
Un nuovo capitolo della tormentata storia del tridente sta per essere scritto.

Come appassionati non ce la sentiamo di proporre giudizi affrettati; piuttosto siamo in attesa di vedere in quale direzione ci si muoverà, e quali saranno le prime mosse della nuova dirigenza, posto che in ogni caso questo cambiamento non è di per sé una rivoluzione, perché la proprietà resta la stessa e le sinergie tra i marchi continueranno: insomma “si resta in famiglia” .

E’ però doveroso in questo momento un grande ringraziamento alla Ferrari ed alla sua dirigenza per il lavoro svolto in Maserati in questi ultimi anni, in cui sono stati raggiunti innegabili traguardi e in cui vi è stato un rilancio dell’immagine (mediatica e commerciale) del marchio a livello mondiale, con la produzione di GT di alto livello e con il ritorno vittorioso alle competizioni. Anche se molti di noi hanno avuto “il cuore spezzato” a causa del pensionamento dei gloriosi propulsori Biturbo avvenuto nel 2002 , non dobbiamo dimenticare che gli ultimi anni sono stati (al pari di quelli della gestione DeTomaso) fondamentali per la sopravvivenza del marchio e per la sua futura competitività.

Ci auguriamo che col nuovo riassetto Maserati continui la tendenza positiva di questi ultimi anni, mantenendo le caratteristiche peculiari che la contraddistinguono, ed anzi recuperandone alcune (come la produzione di motori propri ed una certa autonomia e identità specifica), che sotto la gestione Ferrari erano state  un po’ sacrificate in nome del rilancio e del risanamento.

Confidiamo altresì che anche Alfa Romeo possa trarre vantaggio da questa nuova situazione, nella direzione di un ritorno alla tradizione, magari con il ripristino della trazione posteriore su alcuni modelli. Ci auguriamo insomma che sia Maserati a far crescere Alfa Romeo, e che non vi sia invece un livellamento verso il basso del tridente per ragioni commerciali o di sinergie, che comporti l’adozione di soluzioni tecniche totalmente estranee alla storia Maserati.

Come Club ci porremo come sempre con atteggiamento positivo e costruttivo, improntato al dialogo e alla collaborazione, nei confronti della nuova dirigenza (anche se ad oggi è difficile dire se vi saranno a breve termine dei cambiamenti di rilievo in seno ad essa) , al fine di sostenere e far crescere in ogni sede la passione per le Maserati sovralimentate, cosa che è da sempre la nostra priorità.

Il presidente Claudio Ivaldi